STRAORDINARIA COME UNA DONNA
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti
Alda Merini.
“Sorridi donna, sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride” diceva un famoso verso della poetessa Alda Merini e la storia che vi stiamo per raccontare sembra scritta dal destino per rendere più reale quello a volte ci appare soltanto come un buon consiglio di vita.
La storia di Manuela, infatti, è una storia come tante fatta di quotidianità, di duro lavoro in una piccola ma amata pasticceria, di un marito come compagno con il quale condividere piccole, grandi avventure e di una inconfondibile attitudine sognatrice che l’ha sempre contraddistinta. In realtà una peculiarità che ha da sempre fatto sentire Manuela un po’ diversa, specialmente dai suoi coetanei ai tempi della scuola e poi crescendo, è stata una feroce curiosità verso tutto quello che ancora i suoi occhi non avevano potuto vedere: il viaggio, l’avventura, il “voler andare lontano”, come lei stessa afferma. E a questa grande forza d’animo Manuela ha fatto appello anche quando la vita non le ha sorriso. Il suo momento “anche se” arriva nel 2010 quando, malauguratamente, la vita le gioca lo scherzo più brutto di tutti: suo marito, a seguito di un incidente, viene a mancare. In quel momento buio e doloroso, facendo affidamento solo nelle sue forze, decide di seguire, come aveva sempre fatto, il suo istinto di donna che la conduce a chiudere l’attività da pasticcera e ad seguire il desiderio che aveva dentro di sè fin da giovane: viaggiare.
Ma come fare? Da dove partire? Come rispondere alle persone che le dicevano che da sola non poteva girare il mondo perché donna e perché non conosceva abbastanza bene la lingua inglese?
Ma si sà, quando una donna si mette in testa qualcosa nessuno la può fermare, come si suol dire, e così Manuela decide di cogliere l’attimo e partire per il suo primo vero viaggio: trekking in Nepal. A questa avventura, per pura coincidenza, si aggiunse anche il destino che le presenta la possibilità di scambiare la sua casa con una ragazza del Sud Africa e trasferirsi, dopo il Nepal, a Città del Capo. Dopo un momento di grande euforia iniziale, però, la nostalgia unita alla mancanza di casa, ad un lavoro non andato a buon fine e al tanto tempo libero, creano un mix di sconforto e solitudine: “solamente nel primo lungo viaggio sentii la forte mancanza dei vecchi amici, da quella volta ho imparato a staccarmi, nel senso buono, dalle persone. Ognuno ha il suo percorso si incontra gente nuova che non rimpiazza i vecchi amici, anzi!”, afferma Manuela.
Il cliché che viaggiare significhi in primis non avere un lavoro la fanno vacillare, d’altro canto l’essere liberi al giorno d’oggi richiede tempo, esercizio e una buona dose di coraggio. Col tempo, viaggio dopo viaggio, Manuela impara a lasciare spazio agli imprevisti, ad uscire dalla sua comfort-zone, e lo fa scegliendo mete mai viste in base ad eventi casuali come il prezzo meno caro di un biglietto o sulla base del primo alloggio libero o della stagione. Col tempo impara il significato profondo e sincero della parola traveller, del tempo, dell’essere ospitale, del donare le sue energie positive in cambio di un alloggio.
La solitudine per lei non è un problema e procede con un rigoroso metodo chiamato destino, lascia libertà agli imprevisti per superarli facilmente e ci rivela il segreto per viaggiare a lungo in solitaria: “è necessario avere con te uno zaino. Quindi più leggero lo fai meglio è! Schiena e braccia stanche sono all’ordine del giorno.” Manuela ora sorride, dal Nepal alla Cambogia passando per le Filippine, la Tanzania, lo Zimbabwe, la California, il Messico, Tokyo, il suo sorriso arriva in ogni parte del mondo perché è un sorriso di una persona che si è innamorata della vita.
Ma la vita, si sa, come ci toglie a volte ci dà ed inaspettatamente il sorriso di Manuela diventa un sorriso di mamma. Il 26 Ottobre 2017 nasce sua figlia, Andrea Sveva, una futura grande donna e da allora anche una grande compagna di viaggio. Il primo vero viaggio insieme a cento giorni dalla nascita, in Brasile, poi Praga e Canarie a 7 mesi; in Grecia Sveva impara a camminare, in Messico trascorre il primo Natale e, nel 2019 tra il primo e secondo anno di vita, arrivano Tailandia, Taiwan e Tokyo. Il richiamo del viaggio e la forte organizzazione permettono un loro soggiorno, a luglio, al Polo Nord per ammirare il sole a mezzanotte e a Settembre in Grecia, a Kalyminos, paradiso dell’arrampicata, dove Andrea Sveva è di casa da quando è nel pancione, e a Dicembre in Giordania.
In questo giro per il mondo sono riuscite a svelarci un piccolo segreto, quale? Uno zaino Marsupio! “Da brave viaggiatrici che siamo, riusciamo a mettere tutti i nostri cambi abito, costumi da bagno, ciabatte, giochi, pannolini, creme e cremine dentro due zainetti Marsupio, che hanno proprio le misure adatte per stare sotto il sedile dell’aereo”, afferma Manuela. La morale, come in ogni storia che si rispetti, esiste ed è una morale che non vuole insegnare nulla di più del valore della vita al di là di tutti i nonostante.
In questa giornata speciale dedicate alle donne, l’ 8 marzo, abbiamo voluto raccontarvi una storia di forza, indipendenza e coraggio per spingervi a vivere i vostri sogni e a guardare il mondo con occhi pieni di meraviglia, come fanno ogni giorno Manuela e sua figlia Andrea Sveva.